La Peste Nera, detta anche Morte Nera o Grande Peste fu una delle più gravi epidemie della storia d'Europa, che ne fu colpita tra il 1347 ed il 1352. Fu un evento che segnò indelebilmente la vita e la mentalità dell'Europa Medievale, tanto da portare diversi storici a considerare questo momento come la fine del Medioevo vero e proprio. Vediamo di ricostruire storicamente cosa accadde in quei 5 anni in Europa (ma anche in Asia e Africa).
- Da dove arrivò l'epidemia? Secondo il cronista italiano Gabriele de' Mussi, nella sua Istoria de Morbo sive Mortalitate quae fuit Anno Domini 1348, scrive che la peste fu portata da navi genovesi che salpate da Caffa (Feodosia), emporio genovese situato in Crimea, la portarono a Messina, e da lì il contagio cominciò a diffondersi a macchia d'olio in Europa. Caffa era assediata dalle armate mongole. Queste ultime, poiché già la peste stava mietendo vittime all'interno di esse, su ordine del comandante Jani Beg, con le catapulte buttarono dentro la città i corpi dei morti di peste. I genovesi contrassero la malattia e la portarono con le loro navi in Europa. In realtà la malattia, probabilmente, partì dalla Cina, dove già dopo il 1331, in seguito a carestie e disastri naturali, scoppiarono delle epidemie. La malattia potrebbe quindi essersi diffusa via terra attraverso la Via della Seta, anche attraverso le truppe mongole. Prime testimonianze sull'epidemia si trovano su alcune tombe nestoriane ritrovate in Kirghizistan e datate al 1338-1339. La peste si diffuse anche in India (possibilmente pure via mare) e già nel 1346 si aveva notizia nei porti del Mediterraneo di pestilenze che stavano devastando l'India, l'Asia Centrale (o Tartaria) e la Mesopotamia.
- In Europa, a partire dal 1290-1300, vi erano state diverse carestie (dovute al cambiamento climatico: si era entrati infatti nella Piccola Era Glaciale, che durerà dal 1300 al 1700). L'economia, basata sull'agricoltura, ne aveva risentito, come pure la popolazione, che si trovò più debole davanti al morbo. L'epidemia raggiunse la Sicilia (da Messina) nell'ottobre 1347, Genova e Venezia nel gennaio 1348, e Pisa tra gennaio e febbraio dello stesso anno. In breve quasi tutte le zone d'Italia furono contagiate. Dall'Italia la pestilenza si diffuse in Francia, Spagna, Portogallo e Inghilterra dal giugno 1348. Dal 1348 al 1350 si diffuse invece in Scozia, Germania e Scandinavia (la malattia risparmiò i Paesi Baschi, alcune zone del Belgio e dell'Olanda e diversi villaggi alpini). La pestilenza dilagò in Oriente: da Caffa fu portata anche a Costantinopoli e nell'inverno del 1347 ad Alessandria d'Egitto, giungendo anche a Gaza, Ascalona, Acri, Gerusalemme, in Libano, Siria ed Iraq, e raggiunse anche la Mecca. Dall'Egitto la peste si diffuse in Nubia mentre le navi portarono il morbo dalla Sicilia al Nord-Africa (Tunisi, Algeri e il Marocco).
- Quanti morirono di peste? La Morte Nera colpì in particolar modo le città, dove la densità di popolazione elevata rendeva più semplice il contagio (che per la peste bubbonica poteva avvenire anche per via aerea). Le città era anche sporche, con poca igiene. Firenze, che aveva 120.000 abitanti nel 1338, nel 1351 ne aveva 50.000 (almeno 65.000-70.000 morti, un tasso di mortalità del 54-58%). Almeno il 60% della popolazione di Amburgo e Brema morì, mentre a Parigi il tasso di mortalità fu pari al 7% della popolazione (circa 20.000 morti su 300.000 abitanti). Londra, che aveva intorno agli 85.000 abitanti prima dell'epidemia, potrebbe aver perso tra il 50% e il 70% della propria popolazione (tra 42.000 e 59.000 morti di peste). Per quanto concerne Milano, non abbiamo dati precisi, però sappiamo da vari studi che avesse 150.000 abitanti nel 1300 e appena 100.000 nel 1400 (-33,3%). Venezia, che aveva 180.000 abitanti nel 1300, al 1400 era calata ad 100.000 (-38,9%). Bologna, che aveva 50.000 ab. nel 1300, ne aveva 35.000 nel 1400 (-15.000 ab.), Napoli passò da 33.000 ab. nel 1300 a 30.000 nel 1400 (-3.000 ab.), mentre Messina, falciata dall'epidemia, la popolazione crollò da 50.000 (1300) a 15.000 abitanti (1400). Nelle campagne vi furono molte perdite: in Provenza, Delfinato e Normandia si registra un -60% di focolari fiscali (famiglie), mentre a Givry un frate, che annotava 28 o 29 funerali l'anno, ne contò ben 648 nel solo 1348. Circa il 50% della popolazione di Perpignano morì (sopravvissero solo 2 medici su 8 in città). Almeno il 60% della popolazione in Norvegia morì di peste. L'Inghilterra passò da 5-6 milioni di abitanti prima del 1340 a 2-3 milioni dopo il 1350. L'impatto in Medio-Oriente è difficile da calcolare. Sappiamo però che la peste uccise almeno 200.000 persone nella sola città di Il Cairo, e almeno 10.000 persone a Gaza. A Damasco, al culmine della malattia tra settembre e ottobre 1348, ogni giorno venivano registrati 1.000 decessi, con una mortalità complessiva stimata tra il 25 e il 38 percento. La Siria perse un totale di 400.000 persone quando l'epidemia si placò nel marzo 1349. Studiosi come il John Fields del Trinity College di Dublino ritengono che il tasso di mortalità in Medio Oriente fosse inferiore al 33% della popolazione totale, con tassi più elevati in aree selezionate. Si stima che la peste nera possa aver ucciso dai 25 ai 50 milioni di vittime solo in Europa, mentre non abbiamo stime complete per l'Asia e l'Africa.
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